Passa ai contenuti principali

Come in un ring



di Andreas Addario


Come in un ring un pugile
Con la mente lucida ma fragile
Che incassa colpi su colpi
Senza mirare ai propri scopi
Ti senti chiuso all’angolo
Ma a salvarti non vien nessun angelo
Provi di tutto per reagire
Ma l’avversario continua a colpire
L’incessante avanzata…sei tumefatto
In qualsiasi modo non vuoi uscirne sconfitto
La lotta è dura e si protrae
Tutto il corpo si contrae
Sprofondi nella lunga voragine
Non trovando un appiglio come argine
Ad un tratto intravvedi una fune
L’aggrappi simil sacco di piume
Sentendoti verso l’alto tirato
Qualcuno una mano ti ha dato
Arrivato su in cima quello che vedi
Sbatti le ciglia più volte e quasi non ci credi
Inizi così a reagire, colpire più forte
A tuo favor sfinito ribalti la sorte.





Commenti

Post popolari in questo blog

speciale covid/2, 64 pagine lo speciale può essere sfogliato cliccando qui    oppure letto sotto articolo per articolo

Il dono/Sul nulla a caso e sull’origine del coronavirus

di Dario Masini Ho cercato sul vocabolario etimologico la “parola” pipistrello, ed ho appreso che proviene dal latino “vespertilio”, che a sua volta viene da “vesper”, sera. Il pipistrello vola nella notte, ed esce dalla caverne, che ne costituiscono l’ambito naturale in cui vive raccolto con i suoi simili. Il “pipistrello” evoca una paura, un timore, che diviene quasi incontrollabile, quando ti ci senti aggredito. Nella mia vita ho sempre pensato che “nulla è a caso”, e che quindi il Signore, “non a caso”, può avere scelto il pipistrello, e non la lontra, per mandarci questo covid 19. L’altra notte ho fatto un sogno, di una quindicina di persone che salivano su di un monte, su di una larga strada, che sotto di loro facevano ruotare con i piedi un rullo, sul quale quindi salivano la strada, e sopra di loro, tenevano un altro rullo, a braccia alzate, che ruotavano con l’azione delle loro mani. Dopo alcuni metri del “salire”, si aggiungeva un’altra squadra di persone alcune ...

Quando le parole sono pietre

di Fabio Ferrante Lo stigma sociale è il fenomeno che attribuisce un’etichetta negativa a un membro o un gruppo con determinate caratteristiche. Fenomeno, questo, ben conosciuto da chi scrive sulle pagine di questa rivista o che partecipa alle attività di Voci di Dentro, ma che mai avrei pensato di vedere associato a un contesto quale quello dell’epidemia da Coronavirus. Una situazione che vedevo come piena di solidarietà, gesti eroici (ma anche comportamenti dissennati), intensa profusione al sacrificio, ma soprattutto un contesto che legava tutti come non mai in un momento di difficoltà (come sempre sappiamo fare noi italiani). Non mi aspettavo che esistesse un documento, prodotto da IFRC, Unesco e WHO con raccomandazioni del John Hopkins Center for Communication Research, che indicasse le linee guida per prevenire e affrontare lo stigma sociale, nel campo della salute, nei confronti di persone con specifiche malattie che possono essere discriminate, allontanate, soggette a perdit...